Archeologia subacquea a Oristano, rischio chiusura?

Studiare archeologia subacquea in Italia in questo momento non è facilissimo: gli Atenei che dedicano spazio alla disciplina con un corso di laurea specifico sono pochi e, a quanto pare, a breve potrebbero essere ancor meno.  Sembra infatti che il corso di laurea in archeologia subacquea attivato presso la sede universitaria di Oristano corra il rischio di essere a breve soppresso. 
Ecco la notizia, ripresa dal sito di Alghero Notizie  (www.algheronotizie.it)
Università diffusa, torna l’incubo chiusura
La mancata programmazione dei 6 milioni di euro stanziati in finanziaria a favore delle sedi universitarie decentrate mette in pericolo i corsi già avviati per l’anno accademico 2008/2009
CAGLIARI - La mancata programmazione dei 6 milioni di euro stanziati in finanziaria a favore delle sedi universitarie decentrate mette in pericolo i corsi già avviati per l’anno accademico 2008/2009, che presto potrebbero chiudere per mancanza di risorse. 

Potrebbe andare persino peggio al corso di laurea in archeologia subacquea con sede ad Oristano, se dovessero essere confermate le voci che vogliono la Regione orientata alla sua soppressione. Lo denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu.
L’interrogazione riprende quanto disposto dall’art. 4, comma 1, lettera c) della finanziaria regionale che, nello stanziare i 6 milioni di euro per l’università diffusa, affida alla Giunta, su proposta dell’assessore competente, la ripartizione delle risorse “in modo da assicurare la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati”. “Nonostante dall’approvazione della norma siano trascorsi quasi nove mesi e sia ormai iniziata l’attività didattica relativa all’anno accademico 2008/2009”, precisa l’interrogazione, “la Giunta regionale non ha ancora provveduto alla ripartizione del fondo per il finanziamento delle sedi universitarie decentrate”. 
La conseguenza è che “le sedi universitarie decentrate della Sardegna hanno terminato le risorse finanziarie a loro disposizione e, allo stato attuale, non sono in grado di fare fronte neppure alle spese necessarie per il funzionamento ordinario, come la retribuzione del personale docente e non”, per cui “sussiste il concreto ed immediato pericolo che gli atenei sardi si vedano costretti ad interrompere l’attività didattica dei corsi già avviati nelle loro sedi decentrate, con conseguenti gravi danni per gli studenti”.
Diana chiede perciò all’assessore Mongiu cosa l’esecutivo intende fare per approvare con la massima rapidità la ripartizione del fondo, se è vero che da parte dello stesso Assessore sussisterebbe “l’intenzione a non procedere al rifinanziamento del corso di laurea in archeologia subacquea dell’Università di Sassari, con sede ad Oristano, e, in caso affermativo, per quali ragioni”.


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