Ricerche subacquee nei cenotes messicani

Saranno condotte da un'équipe di specialisti dell'Università Autonoma dello Yucatan (UADY) delle approfondite  ricerche subacquee in un cenote messicano dove sono stati recentemente rinvenuti resti ossei animali vecchi di oltre 11.000 anni. I cenotes, spettacolari grotte con laghi e polle, a volte molto profonde, di acqua dolce, spesso cristallina, sono tipici dell'area mesoamericana e presentano grandi spunti d'interesse dal punto di vista geologico, biologico e archeologico. 
Guillermo de Anda Alanìs, a capo del team di esperti della UADY, ha raccontato che fra i resti rinvenuti in alcuni sopralluoghi condotti tra il 2007 e il 2008 e annunciati al pubblico soltanto lo scorso novembre, spiccano dei crani di orso che possono fornire elementi molto importanti per la ricostruzione del clima e del paesaggio preistorico della regione. La scoperta, nata all'interno di un progetto del nucleo di antropologia dell'ateneo, che stava investigando il tema del culto dei cenotes nelle civiltà antiche, è stata sottoposta direttamente all'INAH, l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia, che ha  appoggiato una prosecuzione delle ricerche. 
Completamente differente è invece l'orizzonte cronologico di un altro cenote, quello di Las Calaveras, dove nei mesi scorsi gli archeologi subacquei messicani hanno scoperto un congiunto di circa 120 scheletri umani, in eccellente stato di conservazione grazie alle condizioni di oscurità, all'assenza di correnti e fauna e alle caratteristiche dell'acqua: si tratterebbe di un grandioso deposito funerario Maya, il più ricco mai scoperto per il Messico precolombiano. Anche in questo sito, l'INAH ha promosso il prosieguo degli studi che potrebbero regalare, vista anche la complessità del cenote, ancora molte novità.

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