La Russia punta a ricerche archeologiche nel Mar Caspio

Chi è stato presente all'IKUWA 4, a Zara, pochi giorni orsono, sarà probabilmente rimasto colpito dalle notizie relative alle ricerche archeologiche sottomarine in Russia: più di un relatore, infatti, pur sottolineando le difficoltà nel campo dell'archeosub in un paese immenso e che per decenni ha trascurato il proprio patrimonio sommerso, ha mostrato i grandi progressi degli ultimi anni e le interessantissime prospettive per il futuro prossimo.
Mar Nero e Mar Baltico, per evidenti ragioni storiche, sono state e continueranno ad essere le aree-chiave di ricerca per l'archeologia subacquea russa, ma intanto nascono progetti anche per le acque dell'Estremo Oriente ex-sovietico, del Mar Bianco, e del Caspio. 
Di oggi è la notizia di una proposta ufficiale da parte dell'Accademia Russa delle Scienze ai colleghi dell'Istituto di Archeologia ed Etnografia dell'Accademia Nazionale delle Scienze dell'Azerbaigian per l'organizzazione di una serie di campagne congiunte nelle acque del Mar Caspio. Per gli Azeri, che non hanno al momento alcun esperto nel campo delle ricerche sottomarine, l'Accademia Russa offre anche la possibilità di formarsi partecipando a progetti già in atto nel resto del paese, per ottenere le competenze necessarie.
Con tutta probabilità, i nuovi accordi internazionali di cooperazione russo-azera per l'archeosub nel Mar Caspio saranno ratificati nella prossima visita di una delegazione dell'Accademia delle Scienze a Baku. 

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