I relitti di Taranto e Ventotene, Pantelleria, l'Anaxum. Buone notizie dalle acque italiane

E' un principio di estate positivo per l'archeologia subacquea italiana. Nonostante le difficoltà in cui versa il settore, si continua a lavorare per conoscere, proteggere e valorizzare il patrimonio subacqueo del Bel Paese.

Le unità della Marina Militare, come abbiamo accennato poche settimane fa su queste pagine, sono impegnate in attività di ricerca tra il Tirreno e l'Adriatico, in virtù degli accordi sottoscritti con il Mibac. E' di pochi giorni orsono la notizia dell'individuazione di un nuovo relitto nelle acque di Ventotene: l'antica nave, carica di anfore, giace a 100 metri di profondità al largo della più meridionale delle Isole Pontine, ed è stata individuata grazie alle operazioni svolte dal personale imbarcato sul cacciamine Numana (link al Giornale di Bordo) .




Dall'altra parte della Penisola, a Taranto, gli archeologi di Tesi Archeologia, per volontà della Soprintendenza, hanno smontato e recuperato il relitto di San Nicolicchio, di età post-medievale, già segnalato nel 2005 dalla Guardia di Finanza. I resti dell'imbarcazione sono stati inviati a Salerno, per essere restaurati presso i laboratori specializzati di Legni e Segni della Memoria. A questo link, una selezione di tre video delle operazioni, incorporati nel nostro canale YouTube.




Tra la Sicilia e l'Africa, intanto, a Pantelleria, proseguono i lavori di archeosub a Cala Levante e Cala Tramontana, nell'ambito del grande progetto di valorizzazione affidato al Consorzio Pantelleria Ricerche, eccellente esempio di proficua collaborazione tra Soprintendenza, Università, impresa e Guardia Costiera. Due anni fa dalle acque di Cala Tramontana riemersero, tra le altre cose, migliaia di monete puniche. Sabato 29 giugno, nel corso di una conferenza stampa (a questo link la locandina) si presenteranno i risultati delle ricerche condotte nel 2013.




In Friuli, infine, hanno appena ripreso a immergersi nelle acque del fiume Stella gli archeologi e gli studenti del Progetto Anaxum (pagina ufficiale sul sito dell'INA), coordinati da Massimo Capulli dell'Università di Udine. Anche quest'anno si lavorerà nell'area che ha restituito testimonianze interessanti del nostro passato, come il relitto Stella 1, databile al I secolo d.C.. A breve, inoltre, a Palazzolo dello Stella (UD) si inaugurerà anche la mostro SottoSopra, dedicata alle tante importanti storie riemerse dalle acque dell'antico Anaxum grazie al lavoro degli archeologi.




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